Buongiorno, oggi vi vogliamo presentare una nostra fan che è anche conduttrice di un blog molto interessante che tratta di cucina da un un punto di vista un po differente ed in particolare tratta delle impastatrici e degli accessori ad esse connessi.
Poiché in molti ci hanno chiesto in passato e ci chiedono di costantemente opinioni al riguardo noi che siamo un po fuori da quel mercato, perche alla fine usiamo sempre le stesse acquistate da tempo, abbiamo pensato di presentarvela e di invitarvi a fare un giro sul suo blog ricco di informazioni a riguardo. Lei è Giusi del blog Impastatriceplanetariaclick.com ed oggi in questo articolo ci regala la sua ricetta della ‘ngudduriata che chissà non diventi una delle prossime video ricette di VivaLaFocaccia.
‘Ngudduriata siciliana di Giusi
Un piatto ricco, fatto di ingredienti semplici ma pieno di sapore: oggi si parla della ‘ngudduriata. Il nome di questa focaccia siciliana, che può sembrare uno scioglilingua, appartiene ad una ricetta tipica dell’entroterra siciliano, più precisamente di Niscemi.
‘Ngudduriata , in siciliano, significa ìattorcigliataî e, proprio attorcigliata, è la forma di questo piatto, ovvero un rotolo di pane farcito con cavolfiori. Non si tratta certo di un piatto raffinato, anzi, deriva dalla tradizione contadina. Gli ingredienti sono semplici, ma combinati tra di loro danno un sapore esplosivo che delizia il palato, come del resto gran parte dei piatti che appartengono alla tradizione siciliana.
Questo attorciglio di sapori viene solitamente preparato durante le festività natalizie, ma è talmente buono che difficilmente si resiste a prepararlo anche fuori stagione.
La preparazione
Il tuo palato è stato stuzzicato? Vediamo allora come realizzare la ‘ngudduriata. Per prima cosa, la bilancia: non sarà necessaria 😃 . Si va ad occhio proprio come si faceva una volta! Con le quantità indicate qui sotto si ottengono 4 focacce farcite.
Per prima cosa bisogna preparare il ripieno:
- 2 cavolfiori
- cipolla
- salsiccia
- olive nere
- tuma (aka pepato dolce)
- olio evo
- un bicchiere di vino rosso
In una padella mettere a scaldare l’olio e far dorare la cipolla tritata. Appena questa avrà preso colore metti a rosolare il cavolfiore che avrai precedentemente ripulito, fatto a ciuffetti e lavato. Quando anche il cavolfiore inizierà a dorarsi, sfuma con un bel bicchiere di vino rosso. Continua la cottura fintanto che il cavolfiore si sarò cotto, ma attenzione: assicurati che mantenga una certa consistenza! La cottura, infatti, verr‡ ultimata nel forno.
Metti da parte il cavolfiore e lascialo raffreddare.
A questo punto non ci rimane che preparare la pasta.
Ingredienti per l’impasto:
- 1 Kg di farina d semola rimacinata
- 1 cubetto di lievito di birra
- un pugnetto di sale
- acqua tiepida q.b.
Per impastare si può procedere tradizionalmente, ovvero un poí di olio di gomito e via con líimpasto a mano, oppure affidarsi alla impastatrice planetaria. In entrambi i casi inizia mettendo a scaldare l’acqua avendo cura di non farla scaldare troppo.
Impastare a mano
In una spianatoia disponi la farina facendo un buco al centro (la classica fontana). Sbriciola all’interno della fontana il lievito di birra, aggiungi un cucchiaino di zucchero e un poí di acqua calda. Amalgama il composto di zucchero, acqua e lievito con un po’ di farina e lascia riposare per circa 15 minuti.
Dopo 15 minuti il composto avrà quantomeno raddoppiato il suo volume. A questo punto prendi un pugnetto di sale e mettilo su un lato esterno della fontana, cosicché non entri in diretto contatto con il lievito.
Non ci resta che iniziare ad impastare! Aggiungi pian piano l’acqua tiepida e inizia ad incorporare la farina. La quantità di acqua che verrà assorbita dalla semola di grano duro é circa il 60% del suo peso, goccia più, goccia meno.
Il risultato finale deve essere un impasto liscio, omogeneo e morbido, ma non appiccicoso.
Impastare con la planetaria
Utilizzando la planetaria non solo eviterai la fatica di impastare a mano ottenendo lo stesso risultato, se non migliore, dell’impasto manuale, ma risparmierai del tempo che potrai dedicare ad altro. La procedura è uguale a quella appena descritta ma, in questo caso, gli ingredienti andranno messi nella ciotola della planetaria anziché sulla spianatoia. Nella lavorazione degli impasti lievitati, come quello del pane o della pizza, è necessario utilizzare il gancio, del quale si è ampiamente parlato in questo articolo impastatriceplanetariaclick.com/blog/gancio-planetaria/. Brevemente, questo accessorio, grazie alla sua forma e al movimento planetario dell’impastatrice, raccoglie tutti gli ingredienti impastando in modo omogeneo e favorendo l’incordatura ovvero la creazione della maglia glutinica, indispensabile per la lievitazione.
La pagnotta così ottenuta, sia che tu abbia impastato a mano, sia che ti sia avvalso della planetaria, ha bisogno di cure e coccole. Suddividi l’impasto in quattro parti; accertati che l’ambiente sia caldo. Puoi anche decidere di metterla in forno, ad una bassa temperatura, avendo cura di non farlo seccare, ma la tradizione contadina prevede che la pagnotta sia disposta su un panno di cotone e coperta da coperte di lana.
La farcitura
Adesso arriva il bello, farcire la nostra focaccia siciliana!
Le pagnotte hanno raddoppiato il loro volume e sono pronte per accogliere la deliziosa farcitura.
Ogni pagnotta va stesa con il mattarello in una sfoglia molto sottile. Disponi i ciuffetti di cavolfiore su tutta la superficie; aggiungi la salsiccia sgranata, la tuma a dadini e le olive nere. Il tocco finale è un filo di olio evo.
E adesso si ì ‘ngudduriaî! Avvolgi la pasta su se stessa fino ad ottenere un rotolo e ripiega le estremità verso il centro, come se volessi fare un nodo.
Metti la focaccia cosÏ ottenuta su di una teglia (meglio se rivestita di carta forno) e inforna a 180° C per circa 30 minuti.
E Adesso? Adesso non rimane che mangiarla in compagnia, accompagnata da un bel bicchiere di vino!
Giusi
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