Storie di VivaLaFocaccia

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Eccoci di nuovo a raccontare un’altra storia interessante e  anche divertente!

Alcuni giorni fa ho ricevuto una mail da Elia un mio conterraneo Ligure appassionato di VivaLaFocaccia che mi ha raccontato una sua particolare esperienza.

Ve la voglio riproporre come mi piace sempre fare con le sue stesse parole.

“Ciao Vittorio,

sono un capo scout del gruppo Celle Ligure I e un appassionato lettore del tuo blog. Seguo i tuoi articoli da ormai quasi due anni e ho provato molte delle tue videoricette.
Prima di tutto volevo ringraziarti per tutto quello che fai e spero che potrai continuare ancora per molto a condividere la tua passione per l’arte bianca!
Ti scrivo per farti sapere un’avventura che abbiamo vissuto quest’anno al campo estivo dei lupetti (i bimbi degli scout dagli 8 ai 12 anni) dove attualmente faccio servizio come capo educatore.
La giornata alle Vacanze di Branco (è cosi che chiamiamo il campo dei lupetti) è scandita da attività di vario genere e da “servizi” per tutti gli altri; c’è chi pulisce la casa, chi aiuta a lavare le pentole, chi cerca la legna per il fuoco di bivacco serale ecc…Ogni giorno i bambini fanno un tipo di servizio diverso, divisi per “sestiglie”, ossia gruppetti di cinque sei; quest’anno tra i vari servizi noi capi abbiamo proposto anche quello del Pane!
Così animato da buona volontà ho portato un po’ di lievito naturale (che ho ormai da più di un anno, grazie alla tua ricetta!) e di giorno in giorno ho spiegato ai bimbi cosa sia questo tipo di lievito e come poterlo usare per fare il pane e come “mantenerlo vivo” “dandogli da mangiare” per far si che anche il giorno dopo fosse pronto per gli altri bambini che sarebbero venuti. Sarai felice di sapere che, avendo a disposizione un computer portatile su cui avevo scaricato i tuoi video in cui spieghi come rinfrescare i lievito e la video ricetta semplice del pane con lievito naturale, la maggior parte dei bimbi ti ha visto, e ha imparato da te come fare le cose!
Ogni giorno 1-2 pagnotte venivano impastate dai bambini e poi cotte in un forno a legna! Certo, visto il numero di bocche da sfamare (una quarantina), il pane fatto non era sufficiente, ma ognuno poteva averne almeno un pezzettino.
L’attività ha avuto un grande successo e alla fine del campo ho dato a ogni bambino un pochino di pasta madre, da portare a casa e continuare a rinfrescare ed usare per panificare (ho anche dato loro i link al tuo sito, per poter imparare meglio a destreggiarsi con il lievito naturale e sperimentare nuove ricette!)
Il significato di questo gesto, che sembra banale, è in verità molto più profondo: ognuno ha un po’ del lievito usato alle vacanze di branco, che deve continuare a curare ed alimentare, per far si che resti vivo e possa continuare a far lievitare il pane. Un po’ come l’entusiasmo e lo spirito che si creano nei momenti forti dello scoutismo, come possono essere i campi (o anche, perchè no, della vita…) devono essere continuamente “rinfrescati” e non lasciati morire, piano piano, per far si che possano continuare a “portare frutto” nella quotidianità di ogni giorno.
Tornando sul piano più “terreno”, ti farà piacere sapere che l’altro giorno, incontrando delle mamme per il paese, mi hanno detto, bonariamente: “hai creato dei mostri! Appena arrivati a casa i bambini, ancora prima della doccia, hanno voluto rinfrescare il lievito! E ora ogni giorno impastiamo qualcosa!”
… io penso che un po’ questi “mostri” li hai creati anche tu! Grazie Vittorio!
A presto,


Elia,
Akela, Celle Ligure 1°”
logo sessantesimo IMG_1399

Ecco il logo del Gruppo ed Elia Canepa con il suo esperimento di Pizze Congelate, una cosa che lui fa con attrezzatura professionale ma che si potrebbe provare a riprodurre nell’ambiente casalingo.

Grazie Elia per la bella storia e soprattutto per l’impegno e la passione che metti in queste attività.Le esperienze che si imparano  da piccoli sono quelle che ci restano di più!
Continua così!!

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11 Commenti
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Mteresa Carli
7 Novembre 2013 20:40

Bellissimo il racconto di Elia !!!! 😉

cri
12 Ottobre 2013 10:38

hai creato una meraviglia, invece!! magari, quando mia figlia era negli scout da bambina, avesse avuto un Akela come te! bravo! bravissimo!! ti ammiro moltissimo. cristina

luisa
7 Ottobre 2013 22:59

un racconto meraviglioso, domani lo insegnero’ ai miei bimbi guardando il tuo video. bellissima la metafora usata da elia, sono fortunati ad avere un capo cosi’

Walt
12 Settembre 2013 19:41

Complimenti Vittorio, la bella storia che ci hai raccontato è merito tuo

Arianna
12 Settembre 2013 18:36

bellissima storia,dolce e commovente. Vittorio devi essere orgoglioso di quello che hai creato,ancora tanti complimenti per quello che fai,grazie!

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